«Qui perenne è l'aprile ed ingemmata
Ride di gigli e rose ogni pendice,
D'un zeffiro vital l'aura felice
Rinverde ognor la sponda innamorata;
Il cielo,a cui bella innocenza é grata,
Il nembo affrena,e la saetta ultrice;
Di queste balze eterna abitatrice
Erra Amistade e in queste balze è nata.
Il campo aprico, la salvetta,il rio,
L'argenteo fonte,l'augellin loquace,
L'ombrosa valle,il rorido pendio;
Se il giorno splende,e se la notte tace,
Suonano ognor con lene mormorio;
Hanno il nido tra noi Virtude e Pace.»
(Cardinale Luigi Tripepi - poesia Cardeto, mia patria.)
Ride di gigli e rose ogni pendice,
D'un zeffiro vital l'aura felice
Rinverde ognor la sponda innamorata;
Il cielo,a cui bella innocenza é grata,
Il nembo affrena,e la saetta ultrice;
Di queste balze eterna abitatrice
Erra Amistade e in queste balze è nata.
Il campo aprico, la salvetta,il rio,
L'argenteo fonte,l'augellin loquace,
L'ombrosa valle,il rorido pendio;
Se il giorno splende,e se la notte tace,
Suonano ognor con lene mormorio;
Hanno il nido tra noi Virtude e Pace.»
(Cardinale Luigi Tripepi - poesia Cardeto, mia patria.)
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