Cenni storici

Le origini dell'antico centro pre-aspromontano, che deve il suo nome alla pianta del cardo (lat. carditum "luogo di cardi") o, come sostengono altri, al cardo romano, probabilmente vanno ricercate tra i secoli X e XI. In quel periodo, infatti, sotto l'imperatore Basilio I, la sede vescovile di Reggio fu elevata a "Metropoli dei possessi bizantini dell'Italia meridionale" il che le permise di diventare il nucleo principale della chiesa grecanica meridionale, meta di un continuo afflusso di monaci basiliani, di cui ne ritroviamo traccia nell'antico monastero femminile di S.Andrea di Mallamaci - poi divenuto S. Maria di Mallamaci - in località Mallemace o nell'abbazia di S Nicola in località Badia. L'altra ipotesi è quella che il paese ospitò i primi abitanti quando i bizantini, intorno all'anno 1000, per fronteggiare al meglio la minaccia araba fecero erigere varie fortificazioni nell'entroterra delle città, edificando delle kastre, detti anche motte, tra le quali ricordiamo la vicina Motta S. Agata di cui Cardeto fu casale fino al 1783. (Da qui l'odierna divisione del paese in "Sopra Casale" e "Sotto Casale"). Probabilmente furono gli stessi agatini che, in cerca di un luogo più sicuro per sottrarsi alle continue incursioni, spingendosi verso l'interno fondarono Cardeto.
A conferma di questa tesi ritroviamo in località Serra i ruderi di un'antica fortificazione, chiamata "torre saracena" dagli indigeni, che sarebbe servita agli "Agatini" come torre d'avvistamento, vista anche la posizione strategica dalla quale si gode di un'ottima vista sullo stretto, per prevenire i continui assalti saraceni.
Il comune divenne completamente autonomo nel 1806 grazie alla ristrutturazione amministrativa operata da Giuseppe Bonaparte.
Il terremoto del 1783 e quello del 1908, insieme all'alluvione del 1951 provocano ingenti danni alla comunità danneggiando gravemente le due chiese presenti nel posto, una delle quali, quella del Santo patrono San Sebastiano, sarà riaperta definitivamente solo nel 2000.
L'economia del paese è prevalentemente fondata sull'agricoltura e sull'allevamento. In particolar modo si producono ottimi salumi e formaggi molto apprezzati in tutto il territorio reggino.
Il paese ha dato i natali a numerosi personaggi illustri. La più bella descrizione del posto è quella fatta dal Cardinale Luigi Tripepi e che qui di seguito viene riportata:

« Qui perenne è l'aprile ed ingemmata
Ride di gigli e rose ogni pendice,
D'un zeffiro vital l'aura felice
Rinverde ognor la sponda innamorata;

Il cielo,a cui bella innocenza é grata,
Il nembo affrena,e la saetta ultrice;
Di queste balze eterna abitatrice
Erra Amistade e in queste balze è nata.

Il campo aprico, la salvetta,il rio,
L'argenteo fonte,l'augellin loquace,
L'ombrosa valle,il rorido pendio;

Se il giorno splende,e se la notte tace,
Suonano ognor con lene mormorio;

Hanno il nido tra noi Virtude e Pace. »

(Cardinale Luigi Tripepi - poesia Cardeto, mia patria.)

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