(AGI.it) - Catanzaro, 28 giu. - Calo del prodotto interno lordo accompagnato da una contrazione dell'occupazione e del fatturato delle imprese. Sono questi i dati salienti della relazione sull'economia della Calabria elaborata dalla Banca d'Italia, presentata nel pomeriggio a Reggio Calabria e anticipata alla stampa questa mattina a Catanzaro dai vertici regionalid ell'istituto d'emissione. Secondo quanto emerso, il prodotto interno lordo e' sceso, nel 2009, del 5,5% secondo Prometeia e del 3,3% secondo Svimez; il fatturato delle imprese ha perso l'11,2%, mentre l'occupazione l'1,5%. "La crisi economica e finanziaria - si legge nello studio di Bankitalia - ha continuato a produrre effetti rilevanti sull'economia regionale, con la fase recessiva iniziata l'anno precedente che ha raggiunto il suo apice nella prima meta' dell'anno e ha riguardato tutti i settori produttivi". "Riteniamo che diffondendo questi dati possano essere utili anche al cittadino, il quale potra' essere piu' consapevole della situazione economica reale" ha detto il vice direttore della sede regionale della Banca d'Italia, Lucio Colluce. "Nello specifico, nell'industria il settore manifatturiero ha subito la fase piu' acuta della crisi nel primo trimestre dell'anno, mentre il livello degli ordini e della produzione e' lievemente migliorato nei mesi successivi. "Il grado di utilizzo degli impianti si e' notevolmente ridotto e gli investimenti sono diminuiti. Anche il settore delle costruzioni - ha evidenziato Giuseppe Marinelli del nucleo interno di Banca d'Italia che ha redatto lo studio - ha risentito in maniera accentuata della avversa congiuntura economica, soprattutto con una forte contrazione del livello di attivita' del mercato immobiliare e delle opere pubbliche". Nel terziario il valore delle vendite del commercio al dettaglio e' diminuito, in particolare per effetto del calo della distribuzione alimentare. Anche le presenze turistiche hanno registrato una contrazione, con un meno 1%, che ha riguardato principalmente i vacanzieri italiani. Nel settore dei trasporti tiene un segno positivo l'aeroporto di Lamezia Terme (+9,5%) con perdite per quelli di Reggio Calabria (-42,1%) e Crotone (-5%), cosi' come si e' registrato un notevole arresto per l'attivita' di transhipment del porto di Gioia Tauro. Scende anche l'andamento del settore agricolo, con una forte contrazione delle produzioni di olive e cereali. Complessivamente, il 74,3% delle imprese ha diminuito gli investimenti nel corso del 2009, con una tendenza simile nella prima parte dell'anno in corso. Rispetto al mercato del lavoro, il tasso di occupazione in eta' lavorativa si e' ulteriormente ridotto. L'occupazione, sostiene Banca d'Italia, "e' diminuita a causa della contrazione nei settori dei servizi non commerciali e delle costruzioni".
Il calo piu' sensibile ha riguardato la componente del lavoro autonomo, ammortizzato da un maggiore ricorso alla Cassa integrazione. Diminuiscono anche le persone in cerca di occupazione, soprattutto si e' accentuata l'uscita di soggetti dal mercato del lavoro, con un divario con la media nazionale, nell'ambito della partecipazione al mercato del lavoro, che e' particolarmente ampio tra i giovani e per le donne. Resta tra le piu' elevate in Italia, la quota di lavoro sommerso. In un periodo di crisi economica mondiale, nel corso del 2009 i prestiti erogati dagli intermediari bancari hanno ulteriormente rallentato rispetto all'anno precedente, ma hanno mantenuto un tasso di crescita superiore alla media nazionale. "Nei primi mesi del 2010 - ha dichiarato Marinelli - il ritmo di espansione dei prestiti si e' attestato su livelli analoghi a quelli della fini dell'anno precedente". Il credito erogato alle imprese e' diminuito a causa sia della minore domanda di finanziamenti sia della maggiore cautela delle banche nell'erogazione del credito.
Secondo le risposte degli intermediari rilevati nell'indagine della Banca d'Italia, "la contrazione della domanda e' riconducibile al forte ridimensionamento dell'attivita' di investimento da parte delle aziende". La contrazione della spesa per il consumo di beni durevoli e dell'attivita' nel mercato immobiliare ha influito sulla domanda di prestiti da parte delle famiglie. Nonostante questo, li prestiti alle famiglie, pur avendo decelerato per tutto il 2009, sono cresciuti a ritmi piu' sostenuti rispetto alla media nazionale e hanno invertito la tendenza decrescente negli ultimi mesi dell'anno. "La qualita' del credito - ha concluso Marinelli - gia' peggiore delle media nazionale, si e' sensibilmente deteriorata nel 2009 in tutti i rami produttivi ma soprattutto nel settore delle costruzioni e, in minor misura, in quello dei servizi, mentre per il manifatturiero la rischiosita' e' diminuita". (AGI) Cli/Adv
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