mercoledì 18 settembre 2013

STORIA DELLA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE DI REGGIO CALABRIA

"Una delle feste più importanti della provincia di Reggio Calabria è quella della Madonna della Consolazione, che si celebra nel capoluogo reggino la prima domenica dopo l'8 settembre di ogni anno.

La prima celebrazione nota della festa risale al 21 novembre 1592, conseguentemente al primo soccorso mariano al popolo di Reggio Calabria durante la peste che colpì Messina nel 1576 e che si protrasse poi per molti anni.
Per quanto riguarda le origini, secondo la tradizione un quadro della Madonna sarebbe stato ritrovato da un contadino mentre zappava la terra.
La leggenda vuole che il dipinto, trasportato più volte nel Duomo della città, riappariva miracolosamente presso il luogo dov'era stata ritrovato e dove poi sarebbe sorta la basilica dell'Eremo, nella quale il quadro viene ora custodito.
Ogni anno, all'inizio dei festeggiamenti e fino alla domenica successiva al 21 novembre, l'immagine viene trasferita dalla basilica dell'Eremo al Duomo di Reggio Calabria, e a tal fine viene stilato un contratto tra il parroco del duomo e il superiore della basilica.
Alla vigilia dell'inizio dei festeggiamenti molti fedeli si recano alla collina dell'Eremo, dove si trova il quadro della Madonna, che generalmente viene fatto risalire alla fine del 1400. 
L'usanza della veglia alla Madonna durante la notte che precede la discesa del quadro dall'Eremo al Duomo è molto antica, risale infatti al 1658.
Il giorno dopo il quadro viene portato di peso, sulla vara dai pescatori, da volenterosi e il corteo si avvia in città dove hanno inizio i festeggiamenti che si protraggono per ben cinque giorni consecutivi terminando con la processione. 
I festeggiamenti presentano alcuni elementi comuni ad ogni altra festa, quali luminarie, concerti bandistici, gare pirotecniche, ma anche elementi particolari, come le sfilate di carri allegorici con riferimenti a situazioni locali, l' offerta del Cereo, le danze dei ballerini di Cardeto (paesino nei pressi di Reggio), le esposizioni e le fiere dell'artigianato locale e nazionale, etc.
 Durante la processione, gli abitanti di Cardeto accompagnano il quadro, danzando al suono del tamburo, del tamburello e della zampogna.
Nella piazza antistante al Duomo, a processione ultimata, balleranno non solo i ballerini ingaggiati per l'occasione ma chiunque ne abbia voglia, purché sottostia rigidamente ai comandi del "mastru i ballu", indiscusso regolatore delle danze.
Altro particolare interessante che risale al 1693 è quello di innalzare 24 altari nelle piazze della città e agli angoli delle strade.
Anche l'uso di celebrare i "sette sabati precedenti" alla festa nasce in quell'anno e viene tutt'ora conservato.
L'offerta del Cereo risale al 1658 quando, essendo stata la città di Reggio immune dalla pestilenza (che aveva infierito nei due anni precedenti quasi in tutta Europa) grazie alla protezione della Madonna della Consolazione, fu stilato un atto pubblico in cui "stabilivasi", in tale occasione, "unanimiter et nemine discrepante" che i festeggiamenti  del 21 novembre al  santuario dell' Eremo,  dovessero essere fatti per
il futuro a spese della città e che, in quel giorno, dovesse essere offerto, all'altare della Vergine un gran Cereo, corrispondente al decoro della città "... ponendo in detto Cereo l'armi della città e rimettendo tanto le spese di detta festa, quanto di detto Cereo ai Signori Sindaci che pro-tempore saranno".
Il "Cereo" è una grandissima candela di cera stearica cinta da un nastro amaranto, il colore della città. Esso è posto al centro di una piccola portantina di legno e viene accompagnato all'altare della Cattedrale dal sindaco della città durante la celebrazione della Messa Pontificale.
In seguito i festeggiamenti furono spostati alla prima domenica dopo l'8 settembre, ma le loro modalità rimasero immutate."

CARDETO - U PAISI DU BALLU E DU SONU!!!

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