La
prima celebrazione nota della festa risale al 21 novembre 1592,
conseguentemente al primo soccorso mariano al popolo di Reggio Calabria durante
la peste che colpì Messina nel 1576 e che si protrasse poi per molti anni.
Per
quanto riguarda le origini, secondo la tradizione un quadro della Madonna
sarebbe stato ritrovato da un contadino mentre zappava la terra.
La
leggenda vuole che il dipinto, trasportato più volte nel Duomo
della città, riappariva miracolosamente presso il luogo dov'era stata ritrovato
e dove poi sarebbe sorta la basilica dell'Eremo, nella quale il quadro viene
ora custodito.
Ogni
anno, all'inizio dei festeggiamenti e fino alla domenica successiva al 21
novembre, l'immagine viene trasferita dalla basilica dell'Eremo al Duomo di
Reggio Calabria, e a tal fine viene stilato un contratto tra il parroco del
duomo e il superiore della basilica.
Alla
vigilia dell'inizio dei festeggiamenti molti fedeli si recano alla collina
dell'Eremo, dove si trova il quadro della Madonna, che generalmente viene fatto
risalire alla fine del 1400.
L'usanza
della veglia alla Madonna durante la notte che precede la discesa del quadro
dall'Eremo al Duomo
è molto antica, risale infatti al 1658.
Il
giorno dopo il quadro viene portato di peso, sulla vara dai pescatori, da
volenterosi e il corteo si avvia in città dove hanno inizio i festeggiamenti
che si protraggono per ben cinque giorni consecutivi terminando con la
processione.
I
festeggiamenti presentano alcuni elementi comuni ad ogni altra festa, quali
luminarie, concerti bandistici, gare pirotecniche, ma anche elementi
particolari, come le sfilate di carri allegorici con riferimenti a situazioni
locali, l' offerta del Cereo, le danze dei ballerini di Cardeto (paesino nei
pressi di Reggio), le esposizioni e le fiere dell'artigianato locale e
nazionale, etc.
Durante
la processione, gli abitanti di Cardeto accompagnano il quadro, danzando al
suono del tamburo, del tamburello e della zampogna.
Nella
piazza antistante al Duomo, a processione ultimata, balleranno non solo i
ballerini ingaggiati per l'occasione ma chiunque ne abbia voglia, purché
sottostia rigidamente ai comandi del "mastru i ballu", indiscusso
regolatore delle danze.
Altro
particolare interessante che risale al 1693 è quello di innalzare 24 altari
nelle piazze della città e agli angoli delle strade.
Anche
l'uso di celebrare i "sette sabati precedenti" alla festa nasce in
quell'anno e viene tutt'ora conservato.
L'offerta
del Cereo risale al 1658 quando, essendo stata la città di Reggio immune dalla
pestilenza (che aveva infierito nei due anni precedenti quasi in tutta Europa)
grazie alla protezione della Madonna della Consolazione, fu stilato un atto
pubblico in cui "stabilivasi", in tale occasione, "unanimiter et
nemine discrepante" che i festeggiamenti del 21 novembre al santuario
dell' Eremo, dovessero essere fatti per
il futuro a spese
della città e che, in quel giorno, dovesse essere offerto, all'altare della
Vergine un gran Cereo, corrispondente al decoro della città "... ponendo
in detto Cereo l'armi della città e rimettendo tanto le spese di detta festa,
quanto di detto Cereo ai Signori Sindaci che pro-tempore saranno".
Il
"Cereo" è una grandissima candela di cera stearica cinta da un nastro
amaranto, il colore della città. Esso è posto al centro di una piccola
portantina di legno e viene accompagnato all'altare della Cattedrale dal
sindaco della città durante la celebrazione della Messa Pontificale.
In
seguito i festeggiamenti furono spostati alla prima domenica dopo l'8
settembre, ma le loro modalità rimasero immutate."
CARDETO - U PAISI DU BALLU E DU SONU!!!
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