mercoledì 25 luglio 2007

Gli incendi continuano a non dare tregua

da www.ilquotidianodellacalabria.it

IL FUOCO continua a non dar tregua. Anche ieri, come negli ultimi due giorni, si sono registrati numerosi incendi che hanno mandato in fumo migliaia di ettari di vegetazione su tutto il territorio della periferia di Reggio Calabria e della sua provincia.
Già dalla mattinata di ieri il centralino del 115 è stato preso d'assalto da decine di segnalazioni per le fiamme sviluppatesi dalle sterpaglie; in alcuni casi, però, l'incendio si è alimentato al punto che le lingue di fuoco hanno raggiunto le abitazioni. Tre i casi più gravi: Cardeto, Mosorrofa e Motta San Giovanni.
La pineta nella vallata di Mosorrofa non esiste più. Due giorni fa il fuoco aveva già “visitato” la vallata, ieri ha completato l'opera. L'incendio è cominciato intorno alle ore 9 dalla zona della vecchia falegnameria, già distrutta anni fa dalle fiamme. La situazione diventa critica quando il fuoco raggiunge gli alberi della pineta. Le fiamme risalgono la vallata e arrivano a lambire le abitazionidella dirimpettaia Vinco.
Alle ore 17 Mosorrofa ancora un campo di battaglia. La collina su cui si abbarbicano le abitazioni è avvolta da una nebbia pungente, l'odore acre del fumo si insinua nei polmoni. Lungo le stradine irte si stagliano i grossi automezzi dei vigili del fuoco. Pochi metri per raggiungere l'area della vallata.
Ogni fontanella, ogni secchio, ogni pompa da giardino viene utilizzata dagli abitanti di Mosorrofa per aiutare i vigili del fuoco. Giovani, adulti, perfino le donne anziane si rendono utili, porgendo
da bere ai vigili stremati. “La popolazione di Mosorrofa - spiega un pompiere mentre si concede un breve attimo di riposo - è la più sensibile verso il rischio incendio e verso il nostro lavoro”.
Un lavoro reso difficile dalla zona impervia, ardua da raggiungere perfino a piedi. L'elicottero può far poco per domare il fuoco in quella vallata, così dalle 16 e 30 interviene la “copertura aerea” fornita da un Canadair.
La morfologia del terreno costringe il pilota a manovre “acrobatiche” per poter sganciare la schiuma estinguente sul bersaglio.
Nel frattempo si sentono i fragori di esplosioni provenienti dalla zona avvolta dalle fiamme, sono i serbatoi delle carcasse delle tante automobili lasciate a marcire nella “discarica” in fondo alla
vallata. Una dopo l'altra le esplosioni creano una nube nera che avvolge il costone. Sul cielo si vede un altro Canadair, intervenuto alle 16 e 25 a Cardeto, e “dirottato” alle 18 e 30 su Motta San Giovanni.
“Se solo fossero intervenuti ieri - si sfoga un abitante - avremmo limitato i danni”. I Canadair, però, sono pochi, come sono pochi i vigili del fuoco. Alla rabbia degli abitanti contro gli ignoti piromani, infatti, fa da contraltare il “senso di frustrazione” dei pompieri.
Non risparmiano le energie ma sono in numero troppo esiguo rispetto alle emergenze che quotidianamente devono affrontare in questa calda estate del 2007.


di FABIO PAPALIA

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