mercoledì 18 luglio 2007

W l’Italia, Iacona, e quella piazza vuota a Locri

Segnalo qui di seguito il post di Aldo Pecora (ideatore e promotore dell'associazione "ammazzateci tutti") sulla diretta di ieri sera della puntata di W L'Italia tratto dal suo blog personale http://www.aldonline.it/

"Diverse persone hanno scritto sul forum di Ammazzateci Tutti chiedendo il perchè non fossimo in piazza a Locri nell’ultima puntata di “W L’Italia Diretta” di Riccardo Iacona. Ho già avuto modo di rispondere che era ovvio che la piazza fosse vuota, perchè così l’hanno voluta autori e conduttore del programma. Forse faceva più film western. Non a caso penso che solo un cieco non avrebbe notato che tutta l’area del piazzale era TRANSENNATA.Comunque le risposte a questo “assenteismo di massa” potrebbero essere tante.Premettendo che ognuno fa le cose per come si sente; premettendo, tra l’altro (ma è solo un esempio), che molti ragazzi e ragazze si troveranno ancora nelle rispettive sedi universitarie a buttare il sudore sui libri per gli ultimi esami prima dell’estate, non vi chiedete come mai non ci fosse nessuno, nessuno striscione, nessuna dimostranza?Ebbene la risposta l’ha data il sostituto procuratore Nicola Gratteri: la gente è sfiduciata e stanca di queste passerelle mediatiche, di tutte queste telecamere dall’evento usa e getta; e tanto più lo è quando si vuole confezionare una trasmissione dove ti si dice in partenza, come ha fatto Iacona in privato, che le tue istanze non interessano alla puntata, ovvero che non è prevista la partecipazione di nessuno <>.Ovviamente chi ci scrive è libero anche di criticarci, per carità, ma a chi ci critica chiedo: E VOI DOVE ERAVATE? PERCHE’ FARVI SEMPRE SCUDO SOLO DI NOI RAGAZZI?Personalmente mi sono stancato di fare il Robespierre dell’antimafia, o il Gabibbo della legalità calabrese, o l’ultimo dei Don Chisciotte, armato di sogni, speranze e buone intenzioni.Non possiamo essere nè io, nè Rosanna Scopelliti, nè nessuno dei ragazzi a farci carico di tutto questo.Qui in Calabria si muore, è vero.Ma “come” e “perchè” si muore non è riconducibile certamente solo alla ‘ndrangheta, perchè questa è solo la scusa “folkloristica” che fa comodo a molti cucire addosso alla nostra bellissima terra.Dicevo, qui si muore, ma non solo di lupara e per affari sanitari.Qui, in Calabria, ci sono centinaia di migliaia di piccoli grandi eroi, padri e madri di famiglia che con 1.000/1.200 euro devono tirare avanti intere famiglie.Uomini e donne, giovani, che nel quotidiano vengono uccisi nella dignità e sfregiati nell’orgoglio.Questa Calabria, la nostra Calabria, si è stancata dei vari Santoro, Iacona, ed altri che vengono a farci vedere come siamo truffaldini nelle Asl e come la gente muore ammazzata. Non abbiamo bisogno di commiserazione ma solo di un minimo di fiducia.Perchè non fanno mai vedere come si tirano avanti con sacrifici abnormi le coopeative sociali ispirate da Monsignor Bregantini, ad esempio?Perchè non si parla di tutti quei giovani precari, delle migliori intelligenze che sono costrette a diventare “esportatori di conoscenza” lontano dalla Calabria?E soprattutto, perchè mai un’inchiesta seria sulla grave crisi democratica o dello Stato di Diritto (come detto da De Magistris) e di credibilità (per dirla con Gratteri), ovvero nei confronti della più abietta classe dirigente che la Calabria abbia mai avuto?Quella stessa Calabria dove il Vicepresidente del consiglio regionale, lo ricordo, è stato ucciso proprio in un seggio elettorale, non sotto casa, ma in un seggio elettorale.Io ripartirei da qui, prima ancora di chiederci “perchè non eravate lì” chiedetevi, voi, “perchè avremmo dovuto esserci”?Mi si risponderà, “sì certo, ma comunque non c’eravate”. E’ vero.Come non c’era però l’imprenditore Pino Masciari, oggi testimone di giustizia che, dopo aver denunciato i suoi aguzzini adesso rischia di ritrovarseli sotto casa tra un patteggiamento allargato ed una prescrizione del reato.Come non c’era Liliana, la straordinaria mamma-coraggio (o mamma-detective) di Massimiliano Carbone, che non lotta per una vita che ormai non c’è più, ma per una vita che c’è.Come non c’era la signora Antonella Vettrice, con in braccio il piccolo e meraviglioso Emanuel, che non ha mai conosciuto il suo papà Renato, scomparso da Bovalino circa due anni fa e probabile caso di lupara bianca.Come non c’era lo stesso vescovo Bregantini, che sa sempre ha avuto parole durissime nei confronti dei poteri forti nella locride ed in Calabria.Come non si è parlato per niente, a proposito di poteri forti, della devastante potenza delle massonerie (coperte e non per me non fa differenza) nella locride, quelle che mettono d’accordo più volte non solo destra e sinistra, ma anche le stesse ‘ndrine ed i locali di ‘ndrangheta. Quelle stesse massonerie che, tra l’altro, avevano cercato di infiltrare persino il movimento spontaneo dei ragazzi (e non solo) sin dalle prime manifestazioni, grazie evidentemente ad importanti amicizie con determinate parti della politica regionale.E non ho paura di quello che non solo dico da tempo, ma che ora sto scrivendo in un forum pubblico e che è letto da decine di migliaia di persone al giorno da tutta Italia.Peppino Impastato aveva la sua radio, io cerco di utilizzare internet per far sapere queste cose.E Dio solo sa quanto queste cose un giorno potrebbero costarmi caro, molto caro.A voi che leggete, però, chiedo di tenere a mente questo: la mafia, le mafie, sono fatte non solo di omertà ma di silenzi. Chi oggi non parla, soprattutto a chi vuole essere parlato, è complice.E forse per questo motivo io in primis ho peccato forse di eccessivo presenzialismo televisivo, ma ogni volta che l’ho fatto l’ho fatto per “sfruttare” questo tipo di media per veicolare il mio punto di vista, il mio modo di vedere le cose, cercando di parlare a chi vuole essere parlato (l’espressione non è mia ma del grande scrittore calabrese Corrado Alvaro), senza censure, senza condizionamenti, senza recitare una parte.Poi, con il tempo, anche in quegli ambienti hanno cominciato forse a passarsi parola che la mia rappresenta una voce scomoda, ed infatti ora molti ci pensano su non due ma cento volte prima di invitarmi da qualche parte.Detto questo, ognuno sia libero di farsi la propria idea e trarre, se lo ritiene opportuno, le proprie personali conclusioni.Io nel mio piccolo, come credo tantissimi altri ragazzi attivisti del Movimento, continuerò a cercare di parlare liberamente a chi vuole essere parlato, con o senza senza telecamere."

4 commenti:

  1. Sto tizio si è offeso perché non l'hanno invitato a quella che per lui è solo un occasione per mettersi in mostra. Già fa il martire!?...................IMMATURO!

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  2. Caro anonimo credo che il tuo commento non sia costruttivo!! E che come diceva mimmo in un commento su questo blog ...."Penso prorpio che solo parlando, confrontandosi, si riesca a migliorare la situazione sociale della comunità. Nel confronto diretto - parlare faccia a faccia - spesso ci lasciamo andare a battutine, riferimenti, derivanti magari da precedenti dissapori, che non fanno altro che fuorviarci dal nocciolo della discussione, dall'obiettivo. Ecco che questa forma di comunicazione meno diretta viene incontro ai nostri difetti di autocontrollo e razionalità - tratto tipico calabrese.

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  3. ..."Peppino Impastato aveva la sua radio, io cerco di utilizzare internet per far sapere queste cose.E Dio solo sa quanto queste cose un giorno potrebbero costarmi caro, molto caro.A voi che leggete, però, chiedo di tenere a mente questo: la mafia, le mafie, sono fatte non solo di omertà ma di silenzi. Chi oggi non parla, soprattutto a chi vuole essere parlato, è complice." ............Parlare, o meglio straparlare, su Internet non mi sembra sia un modo sufficiente per affrontare un problema endemico della Calabria. Si cominci a guardare negli occhi gli "'ndranghetisti" e soprattutto a denunciarli, e smettetela di abbassare lo sguardo, vi si potrebbe accusare di codardia!!

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  4. parlare non ha mai fatto male a nessuno...
    e che c'è di male se si usa un mezzo potente come internet per parlare? la conoscenza usa mezzi insoliti a volte...e di ignoranza purtroppo ce n'è ancora troppa (ed io sono la prima in lista)...se internet mi da la possibilità di sapere che esistono calabresi che lottano ogni giorno per cambiare le cose io mi sento più forte, io che sono niente in confronto all'organizzazione potente come la ndrangheta e che la mia lotta molto poco scalfirà di questo potere. eppure ogni giorno leggo cose che in tv nn passano nemmeno in sordina, scopro cose del mio paese che non conoscevo, e la mia consapevolezza aumenta e anche se poco potrò fare di sicuro quello che non dovrò fare non lo farò e cioè chiudere gli occhi le orecchie e mettere la testa sotto la sabbia.e dico GRAZIE a questi ragazzi di Locri perchè finalmente ci regalano la speranza che una calabria migliore è possibile.

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